Da dove si deve partire per realizzare un buon render? Anche se oggi ci sono diversi programmi molto performanti è bene analizzare tutti i passaggi per ottenere un buon risultato.

MODELLAZIONE 3D
La realizzazione di un render parte da un buon modello 3d. Sul web si trova qualche file già pronto ma è sempre meglio modellare autonomamente ciò che si desidera renderizzare.
La cura dei dettagli è, come sempre, fondamentale: se si è interessati a creare un’illusione della realtà vanno curate ogni superficie, smussature e raccordi. Inoltre è bene che il modello 3d sia formato dello stesso numero di componenti che costituiscono il modello reale. Questo permette di assegnare un materiale distinto ad ogni elemento tridimensionale e di gestire gli assemblaggi in maniere impeccabile.
Non meno importante è l’utilizzo, o la creazione, di un modello parametrico modellato nel rispetto delle dimensioni dell’oggetto reale; se ad esempio disegni un orologio di diametro di 35mm, anche il modello 3d dovrà avere le stesse dimensioni.

ASSEGNAZIONE MATERIALI E AMBIENTE
Definite con la massima cura l’assegnazione dei materiali al vostro modello 3d e fate la stessa cosa con il piano sul quale l’oggetto si poggia e l’ambiente circostante. Nel vostro ambiente virtuale potete inserire uno sfondo monocromatico, un gradiente o una fotografia. Ricordatevi però che qualsiasi cosa venga inserita questa produrrà dei riflessi sul vostro soggetto e creerà una illuminazione indiretta capace dare vita a fastidiose dominanti. In fotografia una dominante si verifica quando un’immagine ha una tonalità predominante e innaturale.

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INQUADRATURA
Una volta che il modello 3d si trova sul vostro motore di render va stabilita subito l’inquadratura. Chi ha fatto esperienza nel mondo della fotografia parte sicuramente avvantaggiato. Se vuoi realizzare un buon render devi avere già bene in mente il tipo di immagine che vuoi ottenere. Un modo semplice ed efficace per ottenere buone inquadrature è quello di prendere spunto dalle molte immagini disponibili su web e cercare di riprodurle. Con un po’ di pazienza si riesce ad attenere la stessa inquadratura. Non preoccupatevi di copiare, l’importante è personalizzare la propria immagine aggiungendo dettagli ed elementi distintivi.

SFOCATURA
L’utilizzo della sfocatura aiuta notevolmente il render ad avere l’aspetto di una fotografia. Il controllo della sfocatura dipende dalla lunghezza focale e dal diaframma. Questi parametri, se opportunamente settati, daranno vita ad un’immagine il più verosimile possibile. L’utilizzo sapiente della messa a fuoco conferirà all’immagine un aspetto professionale e piacevole dando l’illusione che l’immagine sia stata ripresa realmente da una fotocamera digitale. Anche in questo caso attingete a piene mani dagli esempi che trovate sul web. Mescolare più modelli a cui inspirarsi può dare vita ad un risultato molto creativo e originale.

ILLUMINAZIONE
La gestione dell’illuminazione complica un po’ le cose. Nel motore di render, come nella realtà, è necessario creare un set dove disporre le nostre luci e verificare le ombre che vengono generate. Rifatevi alla vostra foto di riferimento da riprodurre e regolate intensità della luce, temperatura e tipo di illuminazione. In ogni motore di render ci sono molti tipi di luci da utilizzare: luce solare, faretti, coni di luce, superfici luminose piatte o emisferiche. Ce n’è davvero per tutti i gusti e ogni sorgente luminosa genera un tipo di luce e di ombra differente.
Anche se inizialmente la gestione di troppe variabili può spaventare, l’aspetto positivo è che con gli attuali software è possibile avere delle anteprime del render in tempo reale e aggiustare rapidamente i vari settaggi. Ad esempio le ombre possono anche essere eliminate totalmente e aggiunte in un secondo momento con una post-produzione fatta con Photoshop. Il motore di render offre funzioni e vantaggi incredibili se paragonati ad un set reale di un fotografo.

DIFETTI
Il fotografo con la post-produzione e l’abbondante utilizzo di Photoshop, ha la possibilità di eliminare varie imperfezioni legate allo scatto come le ombre, intrusi indesiderati nell’inquadratura o distorsioni generate dall’obiettivo. Questa pratica ha portato le fotografie ad essere sempre più immacolate e prive di difetti. Paradossalmente però, una foto troppo perfetta assomiglia ad un render.
Per contro il render ha raggiunto una perfezione e una qualità fotografica notevole al punto che non è più distinguibile da una foto. Ma la perfezione non fa parte della realtà e per cercare di rendere più reale un render spesso si aggiunge qualche difetto che sono la realtà può produrre.
Ad esempio si può aggiunge qualche graffio sul parquet, un’impronta digitale su di una superficie specchiata oppure si distorce l’immagine per dare l’effetto di un obiettivo grandangolare; piccoli dettagli che a volte neanche si notano ma che danno al risultato finale un aspetto più “vero”. 

Se si vuole realizzare un buon render il segreto è sempre nella cura dei dettagli, prendetevi il vostro tempo e non lasciate nulla al caso.